Persone, territorio e risorse: questa la Monza made in Scanagatti

  Stampa E-mail
Politica
Scritto da Valentina Vitagliano   
Martedì 17 Luglio 2012

Tags: Monza e dintorni

Scanagatti-Roberto-elezioni1-mbChiare le parole espresse dal sindaco di Monza Roberto Scanagatti durante la presentazione del suo programma. Persone, territorio e risorse, questi i tre pilastri del futuro monzese all’insegna della neo-eletta giunta. «Un programma figlio del confronto con i cittadini – assicura Scanagatti – Nato durante la campagna elettorale con l’insorgere del Cantieri delle Idee che ha visto la partecipazione di oltre mille monzesi».

Tante idee e poche risorse. «Le risorse sono scarse – ha spiegato Scanagatti – quello in cui stiamo vivendo è uno scenario di crisi economica dove è necessario imparare ad uscirne insieme. Occorrerà poi proseguire sulla via dell’austerità per non ricadere nella medesima situzione».

leggi tutto qui: http://www.mbnews.it/politica/98-politica/26579-persone-territorio-e-risorse-questa-la-monza-made-in-scanagatti.html

#Monza, l’Antitrust boccia il Piano territoriale della Provincia

Il Piano territoriale di coordinamento compie un secondo passo falso. Dopo avere incassato la stroncatura della Regione, lo strumento urbanistico che dovrebbe regolare lo sviluppo della Brianza ha incamerato un secondo parere n…

Consorzio Parco e Villa Reale – Tre milioni di euro e 81 pagine vuote


Patrizia Ronchi
 e VillaReale È Anche Mia hanno condiviso un link.
Tre milioni di euro e 81 pagine vuote

www.vorrei.org

Tre milioni di euro e 81 pagine vuote Sabato 07 Luglio 2012 Giacomo Correale Santacroce Tempo di bilanci, consuntivi e di previsione, per il Consorzio della…

  •  
    Chissà perchè non ne sono affatto stupita! Leggetelo è basilare per capire cosa sta facendo il Consorzio che gestisce Parco e Villa Reale (un direttore e un dirigente!) che si sono subito dati una “indennità di risultato” cioè un premio per i risultati raggiunti di 65.000 euro oltre il lauto stipendio, ma c’è qualcuno che controlla gli obiettivi e conseguenti risultati e conseguenti premi che si elargiscono? o è della serie…..me la suono e me la canto! 
    Durante la conferenza all’ Isa ” Ieri Oggi e Domani ” si parlava di solo 7 giardinieri per la manutenzione ordinaria e straordinaria del Parco e Giardini, fate un po’ voi se non era meglio metterli lì quei soldi!

Distributore nel Parco di Monza: i timori del Comitato Parco “A. Cederna”

SABATO 14 LUGLIO 2012


Distributore nel Parco di Monza: i timori del Comitato Parco “A. Cederna”

 

In merito alla ventilata costruzione del distributore di carburante nel Parco di Monza il Comitato Parco “A. Cederna” ci ha inviato la seguente richiesta di aiuto: 

“Probabilmente i lavori inizieranno ad agosto, poichè di solito la Sias agisce in questo modo. Stiamo cercando di organizzare dei turni di presidio al cantiere, ora fermo. Il Comitato ringrazia possibili collaborazioni in tal senso.”

#Monza, 80 mila euro per il restyling delle piste ciclabili

Talvolta anche un semplice atto amministrativo come una determina dirigenziale del Comune può sancire una piccola rivoluzione culturale. Pochi giorni fa i dirigenti dell’amministrazione comunale che si occupano di manutenzione …

#Monza e i costi (alti) della politica – Scanagatti rinuncerà alle auto blu

Sono due Audi A6 a disposizione di sindaco e assessori di Monza. Ma Roberto Scanagatti ha deciso che se ne può fare a meno. Soprattutto in tempi di crisi e spending review. Il contratto di noleggio, avviato cinque anni fa, scad…

COMITATO QUARTIERE S.ALBINO: INCONTRO DEL 6/7/2012 CON L’ASSESSORE ALLA MOBILITA’ E ALLA SICUREZZA P. CONFALONIERI


Venerdì 6 luglio 2012 il Comitato di quartiere S.Albino, dopo l’incontro con gli assessori Antonio Marrazzo e Claudio Colombo del 28/6, ha avuto la possibilità di ospitare anche l’Assessore Paolo Confalonieri.

 

Come promesso da Marrazzo la riunione si è potuta tenere nella sede di Cascina Bastoni, rimasta sconsolatamente inutilizzata per i 5 anni della passata amministrazione comunale. Ora la sede torna finalmente alla fruizione della cittadinanza. L’Assessore Marrazzo sta lavorando alla stesura di un regolamento che ne consenta l’utilizzo a tutte le realtà del quartiere.

 

Come nella precedente occasione il Comitato ha sinteticamente illustrato all’Assessore la propria proposta per il quartiere e singoli cittadini presenti hanno esposto una miriade di situazioni critiche che, su indicazione degli stessi assessori, verranno messe per scritto e veicolate più avanti alla loro attenzione.

 

I punti critici sono:

  1. traffico pesante e di attraversamento sulla strada provinciale che taglia in due il quartiere (via Adda)
  2. attraversamento ciclopedonale e viabilistico di via Stucchi per raggiungere il centro di Monza
  3. abbandono e degrado delle strade a est di via Adda (via Sardegna, Botticelli, Bande Nere, ecc.)
  4. degrado degli spazi pubblici e della viabilità interna al quartiere (marciapiedi, sosta selvaggia, parcheggi, ecc.)
  5. impatto del previsto insediamento industriale a nord del quartiere.

Sui vari punti l’Assessore Confalonieri ha illustrato le linee guida che intende seguire.
 

1)     Via Adda (strada provinciale).

Nel tratto di Via Adda che attraversa S. Albino e S. Damiano sarà tendenzialmente scoraggiato il traffico pesante e di attraversamento.

In particolare il traffico pesante verrà deviato a valle e a monte del quartiere verso via Industria e tangenziale est.

E’ probabile l’ utilizzo di semafori speciali in grado di monitorare il traffico pesante (e di sanzionare automaticamente eventuali abusi).

Viene definitivamente esclusa la realizzazione di una “tangenzialina” ad Est di Via Adda, prevista dalla Variante al PGT revocata.

Il Comitato ha anche chiesto il completamento della pista ciclabile (poche decine di metri) al Malcantone, per usufruire dell’intero tracciato da Cologno a Concorezzo.  

  

2)     Parco agricolo ad est di via Adda.

Come già i due assessori precedentemente incontrati, Confalonieri  ha garantito la disponibilità a lavorare per la salvaguardia ed il rilancio della vocazione a parco agricolo della zona a Est di Via Adda con una progettazione condivisa col quartiere, in particolare per quanto riguarda una ciclopedonalità in sicurezza lungo le arterie esistenti.

Vi sarà inoltre impegno contro le numerose situazioni di abusivismo presenti in quella zona. Ricordiamo in proposito che l’assessore Colombo chiede esplicite segnalazioni al suo ufficio (anche in forma anonima). 

Si è discusso inoltre dell’ipotesi di viabilità nelle vie attorno alla chiesa e all’oratorio e della necessità di parcheggi in zona.

  

3)     Collegamento con Monza e rotonda di Viale Stucchi.

L’assessore ha comunicato la sua intenzione di lavorare in modo prioritario su questo nodo critico. La disponibilità di circa 200.000 euro avanzati sull’interramento di via Industria  potrebbero consentire in tempi molto rapidi (tre mesi) un intervento di modifica della rotonda al cimitero. Viene accantonata come poco risolutiva l’ipotesi della precedente amministrazione (lieve modifica della rotonda per ridurre un po’ la velocità da chi accede da S. Rocco). Si pensa invece ad un suo notevole allungamento per consentire a S. Damiano e a S.Albino due accessi distanziati (qualcosa di simile alla rotonda “a fagiolo” suggerita dal Comitato). Varie soluzioni sono allo studio.

Di certo si  pensa invece di installare una passerella ciclopedonale sul modello Iper (utilizzando forse quella di S. Donato ma modificandone totalmente le rampe) per l’attraversamento fino a Via Salvadori. Il Comitato ha invitato Confalonieri a pensare ad un collegamento anche con la ciclabile prevista sul Villoresi a S. Damiano (legata a un intervento urbanistico già deliberato a Brugherio). Confalonieri spera di rilanciare la ciclabile sul Villoresi anche grazie ai finanziamenti per l’Expo. Anche qui però punta a costruire prima un modello completo ed integrato delle ciclabili dal momento che singoli tratti non hanno alcuna utilità.

 

4)     Viabilità interna al quartiere

L’Assessore mira (col supporto di adeguati studi tecnici per la riorganizzazione dei sensi di marcia) a regolare la viabilità interna del quartiere in modo da garantire maggiore sostenibilità e sicurezza. A tal fine sono importanti le segnalazioni dei residenti.

L’impegno è rivedersi successivamente con una proposta più definita.

 

5)  Nuovo insediamento industriale a nord del quartiere (Vie Stucchi, Pompei, Ercolano)

Anche qui Confalonieri ci ha rassicurato. I tempi di attuazione del progetto saranno piuttosto lunghi (due/tre anni) e vi sono ancora molte variabili da verificare (compresa la reale volontà e disponibilità economica di ATM rispetto al temuto grande deposito dei bus). Sarà rivista l’ipotesi di rotonda su via Adda per l’accesso alla zona industriale.

Come Comitato a questo punto consideriamo un vero peccato che la precedente amministrazione abbia sentito l’urgenza di consentire la costruzione in extremis dell’ecomostro situato a ridosso del Parco giochi di Via Guardini. Un capannone in vendita, eretto con finalità di pura speculazione e che ha privato tutti i fruitori del Parco giochi della impagabile vista del Resegone.

il Comitato chiede comunque una variante al Piano Particolareggiato secondo le linee discusse con l’assessore Colombo.

 

 

Segue serie infinita di annotazioni di dettaglio:

 

Ecco una prima “ondata” di situazioni “minute ma critiche” già emerse. Le elenchiamo in modo disordinato. Poi le elaboreremo meglio e le porteremo ufficialmente all’attenzione delle autorità competenti. 



PS: Fateci avere Vs. altre eventuali indicazioni. 


          ELENCO (PARZIALE) SITUAZIONI CRITICHE: 

o       Pericolosità accesso/uscita discarica comunale Viale delle Industrie

o       Via S. Albino in direzione Monza: strada troppo stretta e mancano i marciapiedi (è di pochi giorni fa l’investimento di due bambini!)

o       Asfaltatura marciapiede Via Marco D’Agrate (in zona civico 37 e Case Comunali, da ambo i lati). Asfaltatura cortile Case Comunai.

o     Via S. Albino lato Brugherio: rimpallo di competenze che causano vari disservizi fra cui inadeguata pulizia e mancata repressione di chi parcheggia sul marciapiede.

o   Annosa situazione del marciapiede tra Via S. Albino e Via Adda: strettissimo, sempre dissestato dal passaggio di Tir con terribile pericolo per le anziane e i bambini che vanno a messa e all’oratorio.  

o  Via Marco D’Agrate: strada strettissima con traffico non locale troppo veloce e passaggio bus. Gli archetti vengono regolarmente travolti. Gravi rischi per le persone e soprattutto per i residenti.

o     Via Mameli – traffico non locale su strada stretta e posteggio su ambo i lati con gravi rischi per le famiglie e i bambini che frequentano scuola e palestra.

o      Via Sardegna. Assenza di marciapiedi. Strada dissestata. Situazioni di abusivismo e attività da monitorare.

o      Traffico non locale che da Via Mameli va verso Via Alberto da Giussano. Problema dell’incrocio col traffico da Via  Guardini.

o    Presenza in Via Alberto da Giussano di attraversamento pedonale a pochi metri dalla curva (scarsa visibilità). 

o     Incrocio fra Via Ferrucci e Via Alberto da Giussano: slargo pericoloso e assenza di passaggio pedonale.

o       Via Ferrucci: strada stretta con posteggi da ambo i lati.

o    Auto pericolosamente posteggiate in Via A. Da Giussano e Via Murri da chi va in piscina.

o    Auto pericolosamente posteggiate in Via Murri e Fieramosca nei week end con partite di calcio al campo di Via Murri.

o       Via Botticelli invasa da traffico non locale per evitare code in Via Adda.

o       Deposito di immondizie in tutta la zona ad est di Via Adda (Offelera, Cascina Nuova ecc.)

 

SEGNALAZIONI DAL QUARTIERE 6/7/2011

Ecco intanto una prima “ondata” di situazioni “minute ma critiche” già emerse. Le elenchiamo in modo disordinato. Poi le elaboreremo meglio e le porteremo ufficialmente all’attenzione delle autorità competenti.

 

Fateci avere Vs. altre eventuali indicazioni.

 

 

 

          ELENCO (PARZIALE) SITUAZIONI CRITICHE: 

o       Pericolosità accesso/uscita discarica comunale Viale delle Industrie

o       Via S. Albino in direzione Monza: strada troppo stretta e mancano i marciapiedi (è di pochi giorni fa l’investimento di due bambini!)

o       Asfaltatura marciapiede Via Marco D’Agrate (in zona civico 37 e Case Comunali, da ambo i lati). Asfaltatura cortile Case Comunai.

o     Via S. Albino lato Brugherio: rimpallo di competenze che causano vari disservizi fra cui inadeguata pulizia e mancata repressione di chi parcheggia sul marciapiede.

o   Annosa situazione del marciapiede tra Via S. Albino e Via Adda: strettissimo, sempre dissestato dal passaggio di Tir con terribile pericolo per le anziane e i bambini che vanno a messa e all’oratorio.  

o  Via Marco D’Agrate: strada strettissima con traffico non locale troppo veloce e passaggio bus. Gli archetti vengono regolarmente travolti. Gravi rischi per le persone e soprattutto per i residenti.

o     Via Mameli – traffico non locale su strada stretta e posteggio su ambo i lati con gravi rischi per le famiglie e i bambini che frequentano scuola e palestra.

o      Via Sardegna. Assenza di marciapiedi. Strada dissestata. Situazioni di abusivismo e attività da monitorare.

o      Traffico non locale che da Via Mameli va verso Via Alberto da Giussano. Problema dell’incrocio col traffico da Via  Guardini.

o    Presenza in Via Alberto da Giussano di attraversamento pedonale a pochi metri dalla curva (scarsa visibilità). 

o     Incrocio fra Via Ferrucci e Via Alberto da Giussano: slargo pericoloso e assenza di passaggio pedonale.

o       Via Ferrucci: strada stretta con posteggi da ambo i lati.

o    Auto pericolosamente posteggiate in Via A. Da Giussano e Via Murri da chi va in piscina.

o    Auto pericolosamente posteggiate in Via Murri e Fieramosca nei week end con partite di calcio al campo di Via Murri.

o       Via Botticelli invasa da traffico non locale per evitare code in Via Adda.

o       Deposito di immondizie in tutta la zona ad est di Via Adda (Ofellera, Cascina Nuova ecc.)

 

Provincia di Milano – Tutelati i grandi alberi «Saranno intoccabili». Sono oltre mille le piante di interesse monumentale

 

Submitted by Izz on 11/07/2012 

Il più vecchio ha 500 anni, il più alto è 50 metri

di Paola D’Amico da il Corriere della sera

S’arricchisce la mappa degli alberi monumentali. Sono poco meno di 1.100 tra Milano e provincia (49 le specie diverse, dall’unico esemplare di gelso nero di Bussero all’unico carpino bianco di Cernusco sul Naviglio), censiti dai comuni e posti sotto un vincolo di tutela per le loro dimensioni straordinarie, per l’età, per la rarità, perché testimoni di eventi storici o culturali, per la loro magnificenza. E la mappa ora si arricchirà con le segnalazioni aperte ai cittadini.

LEGGI TUTTO QUI: http://www.infonodo.org/node/33297

 

Rischio diossina ancora alle porte: Pedemontana risveglierà disastro Icmesa

Il pericolo per Seveso e per i comuni limitrofi non sembra essere ancora finito. A 36 anni dal disastro della Diossina, derivato dalla fuoriuscita di una nube tossica dalla fabbrica chimica Icmesa di Meda, il rischio per la sal…

Consiglieri brianzoli alla Regione: «Subito variante ospedale Monza»

  Stampa E-mail
Politica
Scritto da Andospedale-san-gerardorea Meregalli   
Mercoledì 11 Luglio 2012

Tags: Carate Brianza e dintorni | Desio e dintorni | Monza e dintorni | Vimercate e dintorni

Share

I consiglieri regionali di Monza e Brianza si uniscono, «non ci sono divisioni politiche che tengano», per esortare Regione Lombardia a seguire da vicino i lavori di completamento della variante per il centro ospedaliero di Monza lungo la strada provinciale Monza-Carate Brianza, nell’ambito dei lavori Pedemontana. 

 

LEGGI TUTTO QUI: http://www.mbnews.it/politica/98-politica/26473-consiglieri-brianzoli-alla-regione-lsubito-variante-ospedale-monzar-.html

Seveso 36 anni dopo: lo sfregio di Pedemontana sul Bosco delle Querce

MARTEDÌ 10 LUGLIO 2012


 

 

La storia della ‘nuvola’ in Brianza è una storia esemplare.
Vi si intrecciano tutte le caratteristiche del nostro tradizionale malgoverno,
tutta la patologia delle istituzioni, del costume, della cultura, dell’economia.
Laura Conti

Pedemontana, a rischio il Bosco delle Querce
A 36 anni dall’esplosione dell’Icmesa

articolo di di Sonia Ronconi – tratto da Il Giorno

Meda, 10 luglio 2012 – A 36 anni dall’esplosione dell’Icmesa di Meda, gli abitanti di Seveso sono ancora vittime della diossina. Oggi, la città è toccata nuovamente dai bisogni dello sviluppo: fra poco più di un mese proprio a Seveso e Meda si apriranno i cantieri per la costruzione di un’autostrada violando un simbolo mondiale del risarcimento umano al danno ambientale. L’autostrada Pedemontana passerà sui confini e all’interno del Bosco delle Querce, nella ex zona B, che comprende il territorio di quattro comuni, e dove le bonifiche sono state molto superficiali, le concentrazioni di diossina superano abbondantemente i nuovi limiti del decreto Ronchi del `99.

“A Seveso – spiega Gemma Beretta, presidente di Legambiente Seveso – strade, svincoli e raccordi invaderanno proprio l’area più danneggiata per la presenza di diossina nel terreno mettendo a rischio di nuovo la salute dei cittadini. Quest’area, a oriente del Bosco delle Querce, dovrebbe essere inclusa e tutelata nei confini del Bosco. Ma le istituzioni italiane vanno nella direzione opposta: dove ci dovrebbe essere tutela e verde pubblico, sorgeranno strade e capannoni. Ancora da Seveso un grido di aiuto al mondo nel giorno della ricorrenza dell’incidente che per primo mosse le coscienze dei paesi in via di sviluppo ’sorvegliati speciali’ ”.

Erano le 12 e 37 del 10 luglio 1976. Era un sabato, il sabato che sconvolse la vita agli abitanti di undici comuni lombardi contaminati, a vari livelli, dai tremila chilogrammi di veleni, tra cui la diossina, sfuggiti allo stabilimento chimico di Meda. Quattro furono i centri maggiormente colpiti, ma Seveso, tra Desio, Cesano Maderno e la stessa Meda, è il paese che più di ogni altro ha pagato, e continua a pagare, le conseguenze di uno dei più gravi disastri ambientali provocati dalla chimica italiana. Anzi dalla chimica svizzera, visto che l’Icmesa era di proprietà della società elvetica Givaudan-Hoffman La Roche. La fabbrica, successivamente demolita e sepolta in una ‘discarica speciale’ a due passi dal luogo in cui era situata, oggi ‘il polmone verde Bosco delle Querce’ produceva intermedi per le industrie cosmetiche e farmaceutiche tra i quali il triclorofenolo, un composto tossico utilizzato come base per gli erbicidi.

La quantità di diossina che fuoriuscì dall’impianto – esplose per una reazione chimica tra le varie sostanze che fece aumentare la temperatura fino a far saltare la valvola di sicurezza del reattore – non è stata mai accertata con esattezza. E’ stata variamente stimata in poche centinaia di grammi.Tanti ne sono però bastati a cambiare la storia di Seveso. Quasi tutti i sedicimila abitanti di allora la respirarono, e tutti ce l’hanno ancora nel sangue.Ufficialmente morti non ce ne sono stati, ma i danni e le malattie riscontrate negli anni tra i sevesini sono state notevoli, alcune prevedibili, altre meno. Solo la zona ‘A’ è stata bonificata e se arriverà Pedemontana e smuoverà il veleno che dorme da 36 anni, nessuno può sapere cosa accadrà. L’incubo infinito per chi vive nei quattro comuni maggiormente colpiti. Le associazioni ambientale chiedono a tutti gli Enti coinvolti di non toccare quel terreno”. 

Proprio quando i sevesini erano convinti di togliere la tragedia di Seveso dall’album dei ricordi e appenderla al muro in bella vista, la stessa Regione si scorda delle conseguenze a lungo termine delle proprie azioni. Pur di fare cassa – conclude Paolo Conte, responsabile di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile- lo si fa sulla pelle ancora di chi ha tanto sofferto. Si parla tanto di ‘spending review’, ebbene risparmiamo tagliando il progetto Pedemontana che non piace a nessuno e crea solo disagi e danni. E’ solo un ciclo chiuso di pedaggio, una sorta di giostra per fare soldi. Voglio vedere quanto danaro sarà speso per la bonifica per le aree inquinate. Siamo nella hit parade come zona più urbanizzata d’Italia e allora cosa fa la Regione? Le poche aree verdi come queste diventeranno fonte di guadagno per costruire. Pedemontana è il simbolo dell’autonomia del mezzo privato. Nessuno pensa alla vivibilità e alla salute delle persone. Sono passati 36 anni, ma la paura è la stessa. Cosa accadrà ancora una volta per colpa dell’esosità dell’uomo?”