Ampliamento del parco della Media Valle del Lambro. Impegno concreto per l’ambiente e il territorio

Brugherio – martedì 3 settembre 2013

Ampliamento del parco della Media Valle del Lambro. Impegno concreto per l’ambiente e il territorio

 
Con il mese di settembre riprende l’attività amministrativa a pieno regime. In estate il lavoro non si è mai fermato e sono accadute alcune cose importanti, oggi vi parliamo del fatto che il 10 Luglio è stato approvato dalla Giunta Troiano il protocollo d’intesa tra il comune di Brugherio, il comune di Cologno Monzese, il comune di Milano, il comune di Monza e il comune di Sesto San Giovanni per l’ampliamento del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) Media Valle Lambro.

Gli ultimi due Comuni aderenti sono Monza e Milano. Il Comitato di gestione del Parco infatti, con deliberazione n. 1 del 18 aprile 2013, ha accolto le richieste di ampliamento del Parco ai Comuni di Milano e Monza. Il protocollo è stato redatto e condiviso da un tavolo di lavoro composto da tecnici del Parco e dei 5 Comuni co-interessati e trasmesso dal Presidente del Parco in data 19 giugno 2013.

 
Il Lambro nella zona di San Maurizio
Marco Magni, assessore del partito democratico con delega ai parchi ci sottolinea che il protocollo è finalizzato a promuovere l’ampliamento del Parco Locale di Interesse Sovracomunale Media Valle Lambro, con finalità e gli impegni quali:
– la riqualificazione del fiume Lambro, anche in attuazione del Contratto di Fiume Lambro Settentrionale, sottoscritto in data 20 marzo 2012, e degli ambiti degradati e sottoutilizzati;
– il rafforzamento della rete ecologica regionale (R.E.R.), lungo il corridoio primario del fiume Lambro;
– il potenziamento del sistema del verde e della fruizione collettiva;
– la valorizzazione delle aree agricole;
– la tutela e la valorizzazione dei beni di archeologia industriale, testimonianza del paesaggio industriale lombardo;
– la partecipazione ad accordi territoriali e bandi di finanziamento;
– il coordinamento della normativa e delle forme di pianificazione e programmazione; il mantenimento di una forma di gestione semplice ed economica.
 
Si tratta insomma di un importante passo per la nostra città e i comuni con i quali confiniamo. Una concreta testimonianza di impegno per l’ambiente, la difesa del territorio, lo sviluppo di un’economia sostenibile.

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INCONTRO PUBBLICO 26 GIUGNO 2013 URBAN CENTER DI MONZA

 

I cittadini di Monza, intervenuti nell’incontro pubblico di mercoledì 26 giugno 2013 presso l’Urban Center, formulano le seguenti considerazioni e chiedono all’Amministrazione comunale un impegno preciso ad aprire su di esse un confronto, nell’ottica di quel processo di partecipazione attiva che si intende avviare con le Consulte.

 

PTCP DI MONZA E BRIANZA

 

Come noto, è in corso di discussione in Consiglio provinciale il nuovo Piano territoriale che, nella versione proposta per l’approvazione finale prevede, per le aree agricole del PGT di Monza, più di 400 ettari ancora liberi, una semplice destinazione ad “ambiti di riqualificazione e di interesse provinciale”, col rischio che questi in futuro, attraverso intese e accordi, possano essere trasformati in edificabili. Tutto questo nonostante le precise osservazioni delle associazioni ambientaliste e della stessa Giunta di Monza che si è dichiarata disponibile a maggiori tutele, inserendo quelle vaste aree (Parchi di cornice del PGT) negli “Ambiti agricoli di interesse strategico” del PTCP.

 

Per questi motivi si chiede che il Sindaco porti in votazione in Consiglio comunale una specifica richiesta rivolta alla Provincia che rafforzi tali istanze, finalizzate alla massima salvaguardia e ampliamento delle residue aree agricole di Monza, da prevedersi anche negli strumenti urbanistici sovracomunali. A tale riguardo, avviare fin da subito il processo di adesione anche al PLIS della Cavallera (Vimercatese) e a quello della Cave (Brugherio), che consentirebbe di collegare le aree agricole dei quartieri di San Donato e di Sant’Albino di Monza con parchi sovracomunali già istituiti nei comuni confinanti posti a est della Città.

 

VILLA REALE E PARCO DI MONZA

 

Ancora incerto appare il destino della Villa Reale dopo la sua concessione ad un privato per più di vent’anni. Anche il Parco di Monza, nella sua unità inscindibile, non pare sufficientemente salvaguardato nei suoi usi e manufatti storico-monumentali pubblici.

 

Si chiede pertanto al Sindaco, anche in qualità di Presidente del Consorzio, che venga istituita una “commissione tecnica super partes” che verifichi compatibilità e qualità degli interventi eseguiti e da eseguire nella Villa Reale; venga elaborato un progetto culturale e ambientale per le attività che verranno svolte all”interno della Villa Reale e del Parco; si realizzi una reale politica di controllo e di regia pubblica sulle attività che verranno svolte, anche quale eventuale sede per Expò 2015. Si chiede altresì che vengano attivate politiche finalizzate al rifinanziamento della legge regionale n. 40/95 per il completamento degli interventi in essa previsti, compresa la demolizione del “catino alta velocità” e delle curve sopraelevate dell’autodromo. Venga altresì convocato un Consiglio comunale “aperto” per un utile confronto su tutte le predette problematiche.

 

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT)

 

Nel luglio del 2012 è stato avviato il procedimento per la redazione del nuovo PGT di Monza, scaduto poi il 19 dicembre di quell’anno. Il coordinamento delle associazioni ambientaliste e dei comitati di Monza ha consegnato il 4 ottobre 2012 le proprie proposte finalizzate a ottenere: zero consumo di suolo libero; mobilità sostenibile; sostenibilità energetica, obiettivi meglio esplicitati in undici punti di quel documento. Mentre si valutano positivamente le deliberazioni approvate dalla Giunta di adesione al PLIS della Media Valle del Lambro e alla futura creazione del Parco regionale della Brianza centrale, non altrettanto si può dire del corposo numero di Piani attuativi, anche in variante al PGT vigente, che sono stati approvati dal Comune. In particolare: Esselunga, Cantalupo, Aruba, Ugo Forti, Monzacar, alcuni di questi con la prerogativa di andare a cementificare aree agricole di grande rilevanza dal punto di vista ambientale. Sono poi in corso altri due PA: in Piazzale Virgilio e in via Bramante da Urbino. Si tratta di più di 300 mila metri cubi complessivi, di

 

varia natura e funzioni, approvati in pochi mesi, in un mercato edilizio stagnante in tutti i settori e con diverse migliaia di alloggi sfitti.

 

Si chiede dunque che nel nuovo PGT vengano accolte le proposte fatte dalle associazioni e dai comitati. In particolare: zero consumo di suolo libero; nuovi interventi solo su aree dismesse, privilegiando interventi che puntino sulla qualità piuttosto che sulla quantità; forte ridimensionamento delle previsioni insediative del Piano vigente (2007); consentire solo interventi ad alta sostenibilità energetica; incremento della dotazione di servizi, tra loro interconnessi, per i diversi quartieri; ampliamento e rafforzamento della mobilità sostenibile; destinazione unitaria per il Parco di Monza a “Parchi urbani e territoriali” senza ulteriori scorpori e usi incompatibili. La predisposizione di un percorso di partecipazione attiva dei cittadini nella redazione della VAS e del PGT, indicando tempi e modalità.

 

PROGRAMMI INTEGRATI DI INTERVENTO

 

Il recente Documento di inquadramento dei Pii va a programmare la riqualificazione di aree dismesse o sottoutilizzate in particolare a ridosso del canale Villoresi, in una situazione delicatissima dal punto di vista ambientale e paesaggistico, con interventi pesanti dal punto di vista delle volumetrie consentite. Meglio sarebbe stato attendere la redazione del nuovo PGT. Particolare attenzione va posta alla questione dell’edilizia sociale: il problema della casa non può essere anteposto e contrapposto alla salvaguardia dell’ambiente. L’edilizia popolare è un servizio ma non può essere considerata uno standard urbanistico, andando a consumare le aree destinate a verde con un peggioramento evidente della vivibilità dei quartieri (es. negativo del PA di via Cantalupo). A tal fine è necessario puntare in primis al recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente, anche privato.

 

Si chiede quindi che venga avviata un’attenta valutazione e condivisione con i quartieri ed i cittadini (associazioni e comitati, a partire anche dall’istituzione delle Consulte), dei contenuti del Documento di inquadramento dei PII, sulla base del quale saranno presentati i progetti, ponendo dei precisi limiti agli incrementi edificatori e avviando invece interventi che puntino sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

 

MOBILITA’ SOSTENIBILE

 

Incentivare la mobilità ciclistica vuol dire migliorare la vivibilità della nostra città, con una forte riduzione dell’inquinamento acustico e ambientale e, in sostanza, un miglioramento della salute dei cittadini. La mobilità dovrebbe tendere ad avere il cosiddetto livello 20-20-20: 20% di pedoni, 20% di biciclette, 20% trasporto pubblico e il restante 40% lasciato ai mezzi a motore, quale possibile compromesso fra i diversi mezzi di locomozione. Tutto questo, necessita di una vera rivoluzione culturale da sviluppare con appropriate forme di comunicazione, informazione e formazione, a partire dall’età scolare. Finora l’amministrazione ha tracciato solo qualche poco significativo tratto di pista ciclabile e ha preso in considerazione il problema delle “zone 30” in modo del tutto frammentario, tanto da rischiare di essere assai poco utile per gli spostamenti.

 

Per questi motivi chiediamo: che tutti i quartieri vengano destinati a “zone 30”, con l’eccezione delle vie di penetrazione alla città e delle circonvallazioni; interconnessione tra loro delle piste ciclabili esistenti; formazione di piste ciclabili verso i punti di attrazione della città: stazione fs, scuole, ospedali, poste, ecc.; nuovi posteggi per biciclette; connessione con le piste ciclabili dei comuni confinanti; adeguata manutenzione e controlli di pubblica sicurezza; limitazione della sosta e della circolazione automobilistica davanti alla scuole nelle ore di entrata e di uscita degli studenti. Prioritaria diventa infine l’approvazione del Piano Urbano del Traffico (PUT) e di quello della Mobilità (PUM) che inquadrino tutti gli interventi in modo coordinato e organico.

 

Monza, 26 giugno 2013

 

PARCO EST DELLE CAVE

 
Parco Est delle Cave
 
Un parco locale di interesse sovracomunale con una superficie complessiva di circa 550 ettari. I sindaci dei comuni di Brugherio, Carugate, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese e Vimodrone hanno siglato la convenzione per la gestione del parco.
Descrizione

Il Parco è situato nella porzione est della provincia di Milano, nel contesto dell’alta pianura irrigua, a margine della media pianura irrigua e dei fontanili. L’alta pianura irrigua è posta immediatamente a sud del canale Villoresi che artificialmente la divide dall’alta pianura asciutta e che, con l’apporto dei propri volumi d’acqua, ha reso possibile la trasformazione delle attività agricole, conferendo al territorio connotati paesaggistici tipici della pianura irrigua. Alla rete dei fontanili si sovrappone un articolato sistema di rogge derivate dal naviglio Martesana e dal canale Villoresi, che completano la rete irrigua.

Il paesaggio che caratterizza le aree ancora non densamente urbanizzate conserva i caratteri tipici del paesaggio agrario e dei suoi elementi costitutivi: sono diffuse piccole aree boschive, siepi e alberature di confine, filari di ripa e si riscontra la presenza di cascine storiche.
In questo settore si sono conservati i segni di un’agricoltura tradizionale legata fortemente all’allevamento del bovino da latte e al prato tra le foraggere principali. La struttura della proprietà e l’organizzazione aziendale sono caratterizzate da una fitta tramatura dei campi, una maggiore densità degli impianti rurali e una loro dimensione più ridotta rispetto alle aree agricole irrigue di più antica organizzazione. I complessi fenomeni di mutamento interni alla conduzione dei fondi, che si sono verificati nel secondo dopoguerra, hanno prodotto l’abbattimento e la mancata manutenzione di filari, la chiusura di rogge, l’abbandono di fabbricati rurali, con evidenti effetti di degrado delle strutture fondiarie e di maggior uniformità del paesaggio agrario, particolarmente evidenti negli ambiti in cui risulta compromessa la continuità di estensione del territorio agricolo.
Nello stesso tempo, le sempre maggiori necessità urbane hanno determinato consistenti processi di urbanizzazione, modifiche di uso del suolo, rilevabili soprattutto negli ambiti di cava, fino a pesanti interventi di infrastrutturazione, con evidenti sovrapposizioni che hanno separato strutture spaziali in precedenza unitarie. Il Parco può garantire, a fronte dell’intensificarsi di un alquanto disordinato sviluppo insediativo, una continuità del sistema ecologico nord-sud nell’est di Milano, dal Parco delle Cascine fino al Villoresi, attraverso il Martesana.

 

 

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Desio: presentato il protocollo d’intesa per unire i Plis Brianza Centrale e Grugnotorto Villoresi

VENERDÌ 1 GIUGNO 2012


 

 
Comune di Desio – Il territorio interessato dal protocollo d’intesa

Dopo la presentazione, avvenuta nel mese di marzo, prosegue l’iter per la realizzazione di un grande parco che potrebbe costituire l’asse portante di quello che potremmo definire la dorsale verde briantea.