Acqua: la posizione del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza

E….. COSI’ I CONSIGLI COMUNALI E I CITTADINI
BRIANZOLI PERSERO LA LORO ACQUA.
Questo sembra sarà l’epilogo della triste storia dell’acqua
brianzola. Non bisogna essere sapiens, ma semplicemente homo,
per capire che al 31 dicembre l’affidamento a Brianzacque
decadrà e che le delibere di retrocessione e fusione sono solo
un’inutile sceneggiata. A dire il vero non così inutile, visto che
tutte queste manovre determineranno la distruzione di ALSI,
già azienda speciale, erede del Consorzio Alto Lambro nato negli anni ’30. Questo
deteminerà un punto di non ritorno che aprirà lo scenario del “per colpa del Comitato
ora dovremo andare in CAP Holding o fare la gara”. Quindi, per salvare privilegi e
poltrone hanno distrutto il sistema idrico brianzolo. Non è una manovra ideata di
recente (è stata denunciata più volte) che ora diventa realtà. Leggiamo, per esempio,
che la “congruità del rapporto di cambio” è stata redatta dal dr. Antonio Aldeghi,
commercialista di fiducia del vice-presidente di Cap Holding Franco De Angelis,
nonché, fino allo scorso esercizio, Presidente del Collegio Sindacale di Cap Holding.
Del resto, il direttore generale di Cap Holding, l’avvocato Michele Falcone, noto
delfino di Oronzo Raho, è stato Direttore di Idra e di Brianzacque per poi diventare
direttore generale di ATO Provincia di Milano. Mentre la dr.ssa Imparato, sorella del
commercialista di Brianzacque, nonchè attuale revisore dei conti di Cap Holding, è
attuale Direttore Generale dell’ATO Provincia di Milano. Insomma, un posticino
nell’ingranaggio c’è per tutti, compresi l’avvocato Filippo Carimati ed Enrico Boerci
(con consorte). Niente di male, s’intende, del resto sono i soliti noti che si
spartisticono il potere in Italia, in quello che viene chiamato capitalismo relazionale,
democrazia e”riformismo” tagliato a misura partitocratica. Con il risultato che il Paese
è allo sfascio e che la gran parte della popolazione precipita verso la povertà, mentre
si ampliano le diseguaglianze sociali. E per fortuna che al Governo vi è la sinistra, con
le sue Primarie da 2 €, visto che il finanziamento del partito di Letta è finito nelle
tasche di Lusi. Nessuno, invece, che alzi la schiena e porga l’orecchio ad ascoltare la
coscienza e la voce del popolo, sempre più inviperito contro la classe politica.
Ciò che veramente ha dell’incredibile è però come i consigli comunali non si accorgano
della trappola in cui sono finiti e votino compatti la retrocessione-fusione
Brianzacque, in salsa “Ruby è la nipote di Mubarak”. Così, Monza finirà per perdere
l’acqua, ora insieme a Como, e si ritroverà ad essere una controllata di Cap Holding.
Possibile che nessuno si vuole opporre a questi poteri forti? E’ così complesso sperare
in una realtà idrica brianzola che magari veda nel rapporto con Gelsia e ACSM-AGAM
una sinergia per lasciare in Brianza quello che è della Brianza? Possibile che la
partitocrazia si sia battuta per avere la Provincia e poi si faccia portare via l’acqua?
Dato che i maggiori partiti sono allo sbando chi muove le fila di tutto questo?
Se Idra Patrimonio ha dichiarato pubblicamente che non riuscirà a fare le
retrocessioni prima di questa primavera, e che in Gelsia non si pongono neppure il
problema, perchè tutta questa fretta di deliberare quando è certo che a fine anno ci
sarà la decadenza dell’affidamento del servizio al “gestore unico” brianzacque che non
ha mai avuto e non avrà per tempo (31 dicembre) i requisiti? Sono atti amministrativi
inutili e costosi che hanno il solo scopo di distruggere qualcosa (ALSI), attesa anche
l’inettitudine dimostrata a costruire qualcosa (Brianzacque azienda confusamente
organizzata). Non vi è l’urgenza di deliberare prima di Natale vista l’impossibilità di
raggiungere l’obiettivo, quindi tanto vale fermarsi e, a decadenza avvenuta, puntare
sulla ALSI quale legittimo affidatario.
Cari consiglieri brianzoli riflettete su quello che state facendo, si rischia di
buttare via cento anni di storia di aziende municipalizzate brianzole e di dover
dipendere da Milano.
P.S. Per chi non l’avesse ancora capito o non volesse crederci rivolgiamo un invito a
rifletttere sulle inaspettate dimissioni dell’ing. Enos Borrini da Presidente di Idra
Patrimonio. I più informati raccontano che tali dimissioni siano state rassegnate lo
scorso 4 dicembre per insanabili contrasti con il Consiglio di Amministrazione da lui
stesso presieduto. Il motivo dello scontro è emblematico: il Presidente voleva tentare
di far approvare all’Assemblea la scissione di Idra in due parti (brianzola e milanese)
per poi addivenire alla fusione in Brianzacque e in Cap, ma sarebbe stato boicottato
dagli altri membri del Consiglio. Bene, se questa non è la prova che tutto è stato
ordito al fine di distruggere ALSI per poi trovarsi nell’impossibilità di affidare il
servizio a una società brianzola e finire in CAP per diretta conseguenza che cos’è?
Certo, per capirlo bisogna però essere in buona fede!
Distinti saluti.
Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza
Monza 04 dicembre 2013

Acqua: la posizione del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianzaultima modifica: 2013-12-17T18:52:47+01:00da paoloteruzzi
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