NOSTRA LETTERA: favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica

Spett.le Assessore

agli Affari generali

alla partecipazione e

alle politiche giovanili

Egidio Longoni

 

e p.c. al Signor Sindaco

Roberto Scanagatti

 

Ai Consiglieri comunali

Comune di Monza

 

Oggetto: favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica


Egregio Assessore,

abbiamo appreso in questi giorni che, con Delibera n. 781 del 28/12/2012, il Comune di Monza intendefar pagare anche ai singoli cittadini e ai gruppi di cittadini che si riuniscono in comitati spontanei l’uso degli spazi dei Centri civici.

Tale scelta risulta a dir poco incomprensibile almeno per i seguenti motivi:

  • contrasto con quanto dichiarato in campagna elettorale sulla volontà di favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica

 

  • mancanza di rappresentanza delle istanze del quartiere a seguito dei decaduti consigli di circoscrizione

 

  • richiesta di denaro ai cittadini in un momento di crisi economica in cui le porte della Casa Comune, già costruita con i contributi dei cittadini, dovrebbero aprirsi ancora di più per favorire la discussione e trovare soluzioni condivise e partecipate.

 

Solo una visione burocratica e poco lungimirante dei rapporti con i cittadini può spingere a considerazioni quali quelle che abbiamo ascoltato nel corso del Consiglio comunale del 28.01.2013.

Crediamo che invece di chiedere “patentini” ai cittadini che vogliono partecipare alla vita pubblica, anche fosse per un piccolo problema (ma chi stabilisce quali sono i problemi piccoli e quali i grandi?), anche fossero solo tre o quattro persone (ma chi stabilisce se le persone devono essere mille, cento, dieci, o meno?), a questi cittadini vada riconosciuto il diritto di usufruire degli spazi di quello che dovrebbe essere il luogo di incontro per eccellenza delle comunità locali.

Il nostro Comitato, “fiorito” nella primavera del 2010, si è battuto fin dalla sua nascita per l’apertura del Centro civico in Cascina Bastoni (ora più anonimamente definito “centro civico di via Mameli”) anche per non dover mendicare ad associazioni private la possibilità di riunire i propri concittadini per discutere dei problemi del quartiere.

Abbiamo costruito e tenuta viva nel quartiere la voglia di partecipare e di interessarsi della cosa pubblica. Di questi tempi, solo per questo, ci saremmo aspettati un riconoscimento dalla pubblica amministrazione.

Meglio ancora sarebbe un impegno più pressante per la costituzione delle Consulte di quartiere, nell’ambito delle quali possano esprimersi le esigenze della cittadinanza, rendendo magari così superflua l’esistenza dei Comitati.

Ancora una volta ci troviamo a dover chiedere un ripensamento su un provvedimento che farà del male soprattutto all’amministrazione pubblica.

 

A scanso di equivoci e per Sua conoscenza, alleghiamo il “curriculum” del nostro Comitato.


(nota del Webmaster: per comodità riportiamo solo il link al post:  http://salbinocq.myblog.it/archive/2013/02/02/curriculum.html)

 

 

Monza, 4 febbraio 2013 Comitato del quartiere Sant’Albino



LE NOSTRE OSSERVAZIONI SU “ARUBA” AL MALCANTONE

Ecco il nostro documento già consegnato al Sindaco. Per facilitare la lettura evidenziamo i passi salienti:





Al  Sig. Sindaco

Roberto Scanagatti

 

 

All’Assessore al territorio

Claudio Colombo

 

Al Dirigente del Settore

Arch. Giuseppe Riva

 

Comune di Monza

Piazza Trento e Trieste – 20900 Monza MB

 

 

 

OGGETTO: osservazioni al Piano Attuativo presentato dalle società ARUBA SRL, sulle aree poste all’intersezione stradale tra viale Sicilia e via Adda, adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 737 del 13/12/2012.

I sottoscritti, anche in rappresentanza del Comitato di quartiere Sant’Albino, presa visione dell’avviso pubblico relativo all’oggetto, formulano le seguenti osservazioni.

Premesso che:

  1. in data 13/12/2012, la Giunta Comunale con deliberazione n.737 ha adottato il Piano attuativo presentato dalla società ARUBA srl.

  2. Il Documento di Piano è decaduto nelle more della procedura di approvazione del Piano Attuativo in questione. La LR 12/05 non prevede “proroghe” ai 5 anni di validità del DdiP. Ne consegue che alla scadenza il DdiP decade e quindi, in mancanza di convenzione approvata e firmata, il Piano Attuativo non può più produrre “…..effetti sul regime giuridico dei suoli”.

SI OSSERVA QUANTO SEGUE:

  1. Il terreno in questione, fino alla approvazione del nuovo DdiP deve considerarsi privo di destinazione funzionale e quindi non suscettibile di trasformazione.

  2. Gli indici di altezza e di slp non sono verificati in quanto il progetto non computa i locali tecnici posti all’ultimo piano dell’edificio, che, senza specificazione alcuna, non possono certo essere considerati come “volumi tecnici”. Inoltre l’impatto visivo della “paratia acustica perimetrale” di tali volumi è di una altezza aggiuntiva di circa 4 mt oltre il limite di zona, pari a +12.50 mt.

  3. Il prolungamento di via Velleia ha sbocco su via Adda. L’amministrazione comunale si era impegnata (assessore Confalonieri) con il quartiere Sant’Albino ad evitare qualsiasi previsione di collegamento diretto tra zona industriale e via Adda, per disincentivare il traffico pesante di attraversamento.

  4. Non è giustificata la monetizzazione di gran parte delle aree a standards dovute (1000 mq su 1700), lasciando sguarnita l’area delle dotazioni di servizi, necessarie non solo per la funzionalità delle destinazioni ammesse ma anche e soprattutto per dare consistenza alla fascia a verde, in conformità di quanto previsto dal PTCP in merito alle aree ricadenti nella rete di ricomposizione paesaggistica.

SI CHIEDE PERTANTO:

  1. Il rinvio dell’iter del Piano Attuativo, in ragione dei punti 1) e 2) indicati in premessa

  2. In via subordinata la modifica, la riformulazione e l’integrazione del Piano Attuativo adottato per rispettare quanto previsto dalle normative vigenti ed in considerazione delle presenti osservazioni. In particolare:

    1. per quanto riguarda il prolungamento di via Velleia si chiede che via Velleia non venga collegata a via Adda, prolungando invece la fascia a verde lungo la via Adda stessa (l’insediamento produttivo Aruba potrà avere sbocco verso la zona a parcheggio pubblico esistente a sud – verso l’Elesa -, in connessione con la viabilità interna alla zona industriale);

    2. si chiede chevengano reperite in loco le quantità di aree a standard dovute per garantire l’effettiva esistenza ed uso pubblico della fascia a verde di ricomposizione paesaggistica, da prevedere in particolare lungo via Adda;

    3. si chiede di prevedere, in alternativa alle opere di urbanizzazione di via Velleia, il completamento della ciclabile lungo via Adda fino all’incrocio/rotonda di Malcantone (con un attraversamento, in corrispondenza della casa cantoniera, verso la fascia a verde pubblico di cui al punto precedente).

    4. In considerazione delle possibili ricadute ambientali di un insediamento produttivo di tal peso e dimensioni, si chiede che l’intervento sia comunque sottoposto a deliberazione del Consiglio Comunale.

 

Fiduciosi nell’accoglimento delle presenti osservazioni, porgiamo distinti saluti.

 

Monza, 16 gennaio 2013