L’incontro pubblico previsto per ieri sera è saltato per disguidi di tipo burocratico/comunicativo. Non ne facciamo un dramma.
Semmai è l’ulteriore conferma della drammatica assenza di spazi per qualsiasi attività pubblica, associativa, ricreativa o culturale nel nostro quartiere. Assenza che brucia opportunità e risorse come ci ha confermato lo scambio di info con alcuni residenti presentatisi comunque per la riunione. Due giovani laureati e motivati ed un signore che ci ha raccontato la vicenda del padre, santalbinese, miracolosamente sopravvissuto all’internamento in Germania e premiato solo post mortem con una importante onorificenza civile.
Come fare comunità, promuovere la partecipazione dei giovani e costruire una memoria ed una cultura condivise in questo “non-luogo”, in questa sorta di limbo periferico?
Occorre reagire!