INTERVENTO DI PAOLA SACCONI SULLA VICENDA ESSELUNGA (ATTO PRIMO)

 


Pubblichiamo qui l’intervento che (la nostra) Paola Sacconi ha mandato ieri a “Vorrei” sulla vicenda Esselunga e che è stato pubblicato a commento dell’intervista all’ Assessore Colombo.

Per correttezza precisiamo che il tema finora non è stato sviscerato in modo approfondito dal Comitato di quartiere S.Albino. Tuttavia ci pare che  il pensiero di Paola sia del tutto in linea con il nostro “comune sentire”.

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Il territorio non può essere considerato esclusivamente come risorsa, da sfruttare per rimpolpare le casse comunali o per dare vita ad operazioni prive di un reale interesse per la collettività.”

“Occorrerà ora provvedere alla stesura del nuovo Documento di Piano in scadenza e rinnovare ed adeguare in alcune sue parti il PGT vigente”

“Elementi distintivi del nuovo modo di governare il territorio di Monza saranno la salvaguardia del suolo e delle aree libere, tutelando le aree verdi.

Una particolare attenzione sarà dedicata al mantenimento e al sostegno delle aree agricole sia a fini economico-produttivi che ambientali…”

“Saranno promossi e valorizzati con priorità interventi di riqualificazione delle aree produttive dismesse”.

 

Questo è il programma sulla base del quale i cittadini di Monza hanno votato la nuova amministrazione comunale ed in particolare 100 di essi, compresa la sottoscritta, hanno firmato un appello al voto.

 

La vicenda Esselunga si inserisce come una nota stonata nell’impegno dimostrato fino ad ora da questa amministrazione per l’attuazione di quel programma.

 

Ho letto con sorpresa e disappunto il documento del gruppo consigliare PD sulla questione.

 

Innanzitutto l’area è a tutti gli effetti un’area agricola: è lì da vedere, e da toccare, volendo.

L’area è stata venduta nel 2008 a una Società (non l’Esselunga) che l’ha comprata come area industriale a un prezzo quasi doppio del suo valore (forse qualcuno nella giunta precedente aveva garantito che ci sarebbe stato un cambio di destinazione?).

 

La destinazione industriale prevista dal Documento di Piano ha valore temporale di cinque anni ed è in scadenza. Logica vorrebbe che oggi si avviasse un ripensamento visto che tale destinazione non ha suscitato grande interesse in nessun operatore.

E questo vale non solo per quell’area ma per molte altre: previsioni di espansione industriale assolutamente obsolete che ci trasciniamo da decenni, e che è ora di riconsiderare, come dice il programma elettorale, con la revisione del Documento di Piano del PGT.

 

L’amministrazione comunale ha non solo il potere ma il dovere di modificare previsioni che si rivelino sbagliate e dannose per la collettività (vedi vicenda Cascinazza).

 

Nella fattispecie è dannoso per la collettività il mantenimento di una destinazione qualsivoglia edificatoria su un’area agricola di cornice, di grandi dimensioni, inserita nella “rete verde di ricomposizione paesaggistica” del PTCP Monza e Brianza, parte di un sistema di aree agricole in grado di collegare il Parco di Monza con il Parco della Cavallera e con tutto il sistema dei PLIS che faticosamente si stanno concretizzando.

 

Il progetto prevede, in variante alle previsioni del PGT, 8.000 mq di slp commerciale (supermercato) e 14.000 mq di slp terziaria (ovvero 42.000 mc con due edifici di sette piani ciascuno) assolutamente indipendenti dall’attività commerciale. Un intervento decisamente pesante di carattere speculativo. Tutta l’area è interessata dall’edificazione salvo una stretta fascia laterale quale “corridoio verde di ricomposizione paesaggistica” (?!), la cui posizione lascia tra l’altro alquanto perplessi.

Se effettivamente lo spostamento di Esselunga da via Lecco è auspicabile siamo sicuri che non ci siano alternative più rispettose del poco territorio agricolo che ci è rimasto? Aree dismesse da mettere in gioco, magari posizionate in luoghi utili ai fini del servizio commerciale ai cittadini, raggiungibili con la bicicletta o con i mezzi pubblici. Che non incentivino ancora di più l’uso dell’automobile?

 

Resta la questione degli introiti nelle casse comunali: ma se si giustifica il sacrificio di un’area “verde e libera” sull’altare del patto di stabilità non vi è più certezza per l’intero territorio non urbanizzato. E dunque ritorniamo all’affermazione del programma amministrativo: “Il territorio non può essere considerato esclusivamente come risorsa, da sfruttare per rimpolpare le casse comunali”.

 

Credo che un ripensamento sulla vicenda sia doveroso perchè la fiducia dei cittadini verso questa amministrazione non vacilli ma anzi si rinsaldi.

 

18 ottobre 2012

Paola Sacconi

INTERVENTO DI PAOLA SACCONI SULLA VICENDA ESSELUNGA (ATTO PRIMO)ultima modifica: 2012-10-20T00:12:00+02:00da paoloteruzzi
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