FAI IMPRESA CON LA TUA IDEA

FAI IMPRESA CON LA TUA IDEA

3 febbraio 2014

Fai impresa con la tua idea, un bando che offre a 20 donne di Monza e Brianza la possibilità di sviluppare una nuova idea imprenditoriale fornendo competenze tecniche, informazioni e network adeguati.

Tra le candidate saranno selezionate:

  • 5 donne under 29
  • 5 donne disoccupate da non più di 24 mesi
  • 5 donne uscite dal mercato del lavoro a seguito della maternità
  • 5 donne over 45.

Le domande devono essere presentate dal 3 al 28 febbraio 2014.

Il progetto è promosso dall’Ufficio della Consigliera di Parità in collaborazione con la Confindustria di Monza e Brianza.

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25/1 CLANDESTINO CHI?

DA CITTA’ PERSONE
RICEVO E VI METTO A CONOSCENZA. LAURA MORASSO HA PARTECIPATO ALLA PROGETTAZIONE DELL’INIZIATIVA.

In questi giorni si discute in Parlamento sulla cancellazione o meno del reato di clandestinità. Ma chi sono i “clandestini”? Perché vengono in Italia, e come la mettiamo con la crisi? Per rispondere a queste domande, così come a molte altre, la sera di sabato 25 gennaio 2014 arrivano a Monza per un confronto pubblico tre persone che nel loro lavoro vivono in prima linea gli sbarchi nel Mar Mediterraneo: Savino Pezzotta, ex segretario generale della Cisl e oggi presidente del Cir, Comitato italiano rifugiati, Franca Parizzi, assessore alle Politiche sociali del Comune di Lampedusa e Linosa (originaria di Monza), e Gabriele Del Grande, fondatore dell’Osservatorio sulle morti nel Mediterraneo Fortress Europe, “Fortezza Europa”. Dando voce a quello che vedono, affronteranno senza retorica una delle tematiche più sentite, nel bene e nel male, dalla popolazione italiana, provando a indicare soluzioni che finora non sono state ancora trovate, nonostante le tragedie e i paradossi di politiche di accoglienza che, a oggi, non sembrano funzionare.

CLANDESTINO CHI? Viaggiare al tempo dei respingimenti è il titolo dell’evento, che si tiene nella sala E dell’Urban Center di via Turati 6 e ha inizio alle ore 21, dopo i saluti istituzionali (moderatore Daniele Biella, giornalista della testata del non profit “Vita”). Organizzata da Arci Scuotivento e Associazione Paciamoci onlus con il patrocinio del Comune di Monza, la tavola rotonda verrà preceduta, alle 18.30, dalla proiezione del cortometraggio di Alexandra D’Onofrio dal titolo “La vita che non Cie”, sguardo inedito sul vissuto di alcuni migranti che si sono ritrovati, lungo il loro percorso, a vivere l’esperienza dei discussi Centri di identificazione ed espulsione sparsi lungo tutta l’Italia. Alle 20 sarà inoltre servito un piccolo buffet, gratuito come la partecipazione stessa all’iniziativa. Connesso all’evento del 25 gennaio, si è svolto tra novembre e dicembre 2013 un breve percorso laboratoriale a cura della compagnia teatrale Fandema, che ha coinvolto, tra gli altri, operatori e utenti di alcuni servizi di consulenza agli immigrati del territorio: durante la serata, il frutto del lavoro verrà proposto come spunto di riflessione, con brevi “incursioni” di Teatro dell’oppresso.

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BANDO DI CO-PROGETTAZIONE DI SPAZI GIOVANILI DI NUOVA GENERAZIONE SUL TERRITORIO DI MONZA.

da Egidio Longoni (Assessore partecipazione e giovani)
Giovani dai 16 ai 25 anni protagonisti a Monza: co-progettazione e finanziamento degli spazi giovanili di nuova generazione. BANDO DI CO-PROGETTAZIONE DI SPAZI GIOVANILI DI NUOVA GENERAZIONE SUL TERRITORIO DI MONZA.L’Assessorato alle Politiche Giovanili intende dare sostegno e potenziare la rete che sul territorio comunale ha già attivato spazi giovanili, luoghi destinati all’aggregazione tra giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni, svolgendo attività animative e socio educative così come definite dalla normativa europea, in particolare dalla risoluzione del Consiglio Europeo sull’animazione socio educativa.Il bando ha l’obiettivo di promuovere il coinvolgimento diretto dei giovani nella definizione delle azioni a loro dedicate e favorire l’aggregazione giovanile.
L’ Amministrazione Comunale attraverso il Forum Giovani e ad altri canali di comunicazioni con i giovani, ha rilevato di particolare interesse lo sviluppo di temi/progettualita’ rivolte a laboratori artistici, creativi, espressivi, ambientali, progetti “ Street art per la riqualificazione urbana, network sale studio, calendario di eventi musicali, teatrali e culturali e sviluppo di progetti legati all’Expo 2015.
Il talento creativo, le potenzialità e competenze dei giovani del territorio monzesi sono la ricchezza della città di Monza e in questo Bando trovano l’occasione di essere manifestati
Il Bando sarà scaricabile dai siti www.comune.monza.it ewww.monzagiovani.it a partire dal giorno 16.01.2013.
I progetti potranno avere una durata massima di 20 mesi con decorrenza da giugno 2014 al 28.02.2016.

MEMORIE DALLA RESISTENZA

MA QUALI ERANO LE STORIE DI QUEI GIOVANI PARTIGIANI AL BAITONE DELLA PIANCA? MARIA TERESA PEROTTO MI HA RACCONTATO LA STORIA DI SUO FRATELLO SILVIO, FUCILATO A BARZIO IL 31 DICEMBRE DEL 1944…

SILVIO PEROTTO nasce il 02 marzo 1924 a Dompcevrin, nella regione della Lorena in Francia, dove i genitori erano migrati in cerca di lavoro.
Nel 1927 la famiglia rientra in Italia e si stabilisce a Monza. Silvio è il più grande di quattro figli: Lorenzo, Maria Teresa e Paola. Poco pi…Continua a leggere

MA QUALI ERANO LE STORIE DI QUEI GIOVANI PARTIGIANI AL BAITONE DELLA PIANCA? MARIA TERESA PEROTTO MI HA RACCONTATO LA STORIA DI SUO FRATELLO SILVIO, FUCILATO A BARZIO IL 31 DICEMBRE DEL 1944...

SILVIO PEROTTO nasce il 02 marzo 1924 a Dompcevrin, nella regione della Lorena in Francia, dove i genitori erano migrati in cerca di lavoro. 
Nel 1927 la famiglia rientra in Italia e si stabilisce a Monza. Silvio è il più grande di quattro figli: Lorenzo, Maria Teresa e Paola. Poco più che adolescente Silvio comincia a lavorare alla Breda di Sesto San Giovanni, alla V° Sez. Aeronautica, lo stesso reparto dove lavorano Enrico Bracesco di Monza e Michele Robecchi di Muggiò (entrambi deportati, non fecero più ritorno:il primo dal Castello di Hartheim - Mauthausen -, il secondo dal lager di Dachau).
Dopo l’8 settembre del 1943 cominciano i trasferimenti coatti dei lavoratori nelle fabbriche della Germania; Silvio Perotto è tra i lavoratori precettati alla Breda, ma si rifiuta di partire. E’ in contatto con alcuni antifascisti monzesi, tra i quali Carlo Prina (fucilato a Fossoli il 12 luglio 1944) che gli fornisce una lettera per l’arruolamento in una delle prime formazioni partigiane costituitesi sul Resegone. Silvio confida la sua decisione ad un amico arruolato nella brigata nera “Aldo Resega” che decide  di seguirlo in montagna. I due raggiungono il luogo proprio nei giorni (17-20 ottobre 1943) in cui infuria la battaglia tra nazifascisti e partigiani al Pizzo d’Erna. Riescono a tornare salvi a Monza. Silvio è confuso e ha paura, non è così facile scegliere la Resistenza armata, non ha ancora vent’anni.  Ma la strada della Resistenza è ormai, anche se  inconsapevolmente,  imboccata con la fuga per sottrarsi al trasferimento coatto in Germania. L’”amico” rientrato con lui, fa la spia e Silvio, insieme ad altri, viene arrestato. Nelle celle della Villa Reale subisce pesanti interrogatori secondo lo stile impartito dal maggiore Luigi Gatti. Poi viene trasferito al carcere  di Monza, e infine  con il n. di matricola 1730 a San Vittore, il 20 marzo 1944. Qui incontra Antonio Gambacorti Passerini (poi fucilato a Fossoli il 12 luglio 1944 con Carlo Prina, e altri tre antifascisti monzesi). A Silvio viene proposto l’arruolamento nelle SS Italiane “Volontari della morte” in cambio della libertà; Antonio G.Passerini gli suggerisce di accettare di modo che una volta fuori possa riprendere i contatti con la Resistenza. Il 26 maggio Silvio viene scarcerato. E’ duramente provato dal carcere e dall’aver preso coscienza di cosa fosse davvero il fascismo. Maria Teresa ricorda bene il momento del suo ritorno a casa  e della decisione di gettare la camicia nera. Non resta che fuggire, si nasconde ad Airuno (LC),in un capanno dei cacciatori tra le anse dell’Adda, rifugio di altri renitenti. Una trattoria sulle rive del fiume segnalava loro, esponendo un lenzuolo bianco alla finestra,l’imminenza di rastrellamenti. Viene così il giorno che Silvio deve abbandonare Airuno. Si sposta sul Resegone e si unisce ai partigiani della 55° Brigata F.lli Rosselli. Il 30 dicembre 1944 partigiani della 55° Brigata F.lli Rosselli e della ex 86° Brigata Issel – molti dei quali provengono dalle fabbriche di Sesto San Giovanni, Monza, Cinisello Balsamo – trovano rifugio al Baitone della Pianca , sui monti tra la Valsassina e la Val Taleggio al Culmine di San Pietro. Con loro un gruppo di operai di Dalmine in fuga dalla pianura perché ricercati, un radiotelegrafista inglese e l’interprete. Quella notte uomini della brigata Nera “Cesare Rodini” al comando del capitano Noseda, catturano 36 partigiani. Franco Carrara “Walter” comandante della 55° Rosselli viene ucciso mentre tenta la fuga. I partigiani catturati, legati ai polsi, vengono condotti a piedi ad Introbio per l’interrogatorio. Il giorno dopo  Leopoldo Scalcini “Mina” comandante della 86° Issel viene torturato e ucciso. Sempre il 31 dicembre tre partigiani vengono fucilati al cimitero di Maggio,  undici a Barzio. Tra loro i monzesi Silvio Perotto, Mario Pallavicini, Giuseppe Pennati.

Saputa dopo diversi giorni la sorte del fratello, Maria Teresa insieme al fratello Renzo raggiunge Barzio, dove apprende il calvario di Silvio. Sepolto insieme agli altri partigiani fucilati in una fossa comune fatta scavare agli abitanti del posto, il suo corpo sotto quello di un altro, il viso – massacrato di botte – coperto da un fazzoletto bianco. Maria Teresa riconosce il maglione sul quale Silvio le aveva fatto cucire una striscia di cotone con una stella alpina ricamata. Gli toglie la corda che lega i polsi e raccoglie un sasso insanguinato. Me li ha mostrati, quando l’ho incontrata, insieme alla striscia di cotone con la stella alpina.
SILVIO PEROTTO nasce il 02 marzo 1924 a Dompcevrin, nella regione della Lorena in Francia, dove i genitori erano migrati in cerca di lavoro. Nel 1927 la famiglia rientra in Italia e si stabilisce a Monza. Silvio è il più grande di quattro figli: Lorenzo, Maria Teresa e Paola. Poco più che adolescente Silvio comincia a lavorare alla Breda di Sesto San Giovanni, alla V° Sez. Aeronautica, lo stesso reparto dove lavorano Enrico Bracesco di Monza e Michele Robecchi di Muggiò (entrambi deportati, non fecero più ritorno:il primo dal Castello di Hartheim – Mauthausen -, il secondo dal lager di Dachau). Dopo l’8 settembre del 1943 cominciano i trasferimenti coatti dei lavoratori nelle fabbriche della Germania; Silvio Perotto è tra i lavoratori precettati alla Breda, ma si rifiuta di partire. E’ in contatto con alcuni antifascisti monzesi, tra i quali Carlo Prina (fucilato a Fossoli il 12 luglio 1944) che gli fornisce una lettera per l’arruolamento in una delle prime formazioni partigiane costituitesi sul Resegone. Silvio confida la sua decisione ad un amico arruolato nella brigata nera “Aldo Resega” che decide di seguirlo in montagna. I due raggiungono il luogo proprio nei giorni (17-20 ottobre 1943) in cui infuria la battaglia tra nazifascisti e partigiani al Pizzo d’Erna. Riescono a tornare salvi a Monza. Silvio è confuso e ha paura, non è così facile scegliere la Resistenza armata, non ha ancora vent’anni. Ma la strada della Resistenza è ormai, anche se inconsapevolmente, imboccata con la fuga per sottrarsi al trasferimento coatto in Germania. L’”amico” rientrato con lui, fa la spia e Silvio, insieme ad altri, viene arrestato. Nelle celle della Villa Reale subisce pesanti interrogatori secondo lo stile impartito dal maggiore Luigi Gatti. Poi viene trasferito al carcere di Monza, e infine con il n. di matricola 1730 a San Vittore, il 20 marzo 1944. Qui incontra Antonio Gambacorti Passerini (poi fucilato a Fossoli il 12 luglio 1944 con Carlo Prina, e altri tre antifascisti monzesi). A Silvio viene proposto l’arruolamento nelle SS Italiane “Volontari della morte” in cambio della libertà; Antonio G.Passerini gli suggerisce di accettare di modo che una volta fuori possa riprendere i contatti con la Resistenza. Il 26 maggio Silvio viene scarcerato. E’ duramente provato dal carcere e dall’aver preso coscienza di cosa fosse davvero il fascismo. Maria Teresa ricorda bene il momento del suo ritorno a casa e della decisione di gettare la camicia nera. Non resta che fuggire, si nasconde ad Airuno (LC),in un capanno dei cacciatori tra le anse dell’Adda, rifugio di altri renitenti. Una trattoria sulle rive del fiume segnalava loro, esponendo un lenzuolo bianco alla finestra,l’imminenza di rastrellamenti. Viene così il giorno che Silvio deve abbandonare Airuno. Si sposta sul Resegone e si unisce ai partigiani della 55° Brigata F.lli Rosselli. Il 30 dicembre 1944 partigiani della 55° Brigata F.lli Rosselli e della ex 86° Brigata Issel – molti dei quali provengono dalle fabbriche di Sesto San Giovanni, Monza, Cinisello Balsamo – trovano rifugio al Baitone della Pianca , sui monti tra la Valsassina e la Val Taleggio al Culmine di San Pietro. Con loro un gruppo di operai di Dalmine in fuga dalla pianura perché ricercati, un radiotelegrafista inglese e l’interprete. Quella notte uomini della brigata Nera “Cesare Rodini” al comando del capitano Noseda, catturano 36 partigiani. Franco Carrara “Walter” comandante della 55° Rosselli viene ucciso mentre tenta la fuga. I partigiani catturati, legati ai polsi, vengono condotti a piedi ad Introbio per l’interrogatorio. Il giorno dopo Leopoldo Scalcini “Mina” comandante della 86° Issel viene torturato e ucciso. Sempre il 31 dicembre tre partigiani vengono fucilati al cimitero di Maggio, undici a Barzio. Tra loro i monzesi Silvio Perotto, Mario Pallavicini, Giuseppe Pennati. Saputa dopo diversi giorni la sorte del fratello, Maria Teresa insieme al fratello Renzo raggiunge Barzio, dove apprende il calvario di Silvio. Sepolto insieme agli altri partigiani fucilati in una fossa comune fatta scavare agli abitanti del posto, il suo corpo sotto quello di un altro, il viso – massacrato di botte – coperto da un fazzoletto bianco. Maria Teresa riconosce il maglione sul quale Silvio le aveva fatto cucire una striscia di cotone con una stella alpina ricamata. Gli toglie la corda che lega i polsi e raccoglie un sasso insanguinato. Me li ha mostrati, quando l’ho incontrata, insieme alla striscia di cotone con la stella alpina.

Firma per i giardini Nelson Mandela a Monza!

Cara lettrice, caro lettore

vogliamo chiudere il 2013 dando una bella spinta alla nostra iniziativa dedicata a Nelson Mandela.

Abbiamo attivato una petizione online a sostegno della nostra idea di dedicare uno dei giardini di Monza a Nelson Mandela.

Il tuo sostegno è molto importante.
Partecipare è molto semplice: bastano 30 secondi per andare a questo link e firmare.

Aiutaci a diffondere la petizione fra i tuoi amici e contatti: inoltra questa email, diffondi sui social network la petizione.

monzaxmandela-250

 

Se vi piace l’idea, diffondete e condividete#monzaxmandela

Buon 2014 dalla redazione di Vorrei.org

News dal Consiglio: soggiorno, bilancio e tanto altro.

 

dal sito del PD di Monza

News dal Consiglio: imposta di soggiorno, assestamento di bilancio e tanto altro.

In Comune Consiglio Comunale
ImpostaMarco Sala Capogruppo PD in cc.

Qualche nota dal consiglio comunale nel primo giorno con un nuovo segretario nazionale per il nostro Partito Democratico. Con il nostro “piccolo” impegno cerchiamo di impegnarci per contribuire ad un’amministrazione sempre migliore per la nostra città.

Questa sera stiamo dando il voto finale al nostro nuovo regolamento del consiglio comunale. Abbiamo impiegato diverse sedute e alla fine dopo un lavoro di riflessione che fa fare passi in avanti al consiglio dando uno strumento che ci aiuterà ad ottimizzare il lavoro. Ci ricordiamo sempre che sono le persone che danno anima ai regolamenti quindi tanto dipenderà ancora da ciascuno di noi. Subito dopo affronteremo l’assestamento di bilancio : ci ricordiamo subito che il bilancio previsionale e’ stato approvato ad agosto (e prima di tanti altri comuni) a settembre abbiamo valutato gli equilibri di bilancio e quindi ora con l’assestamento ci si sofferma su due aspetti particolari Il primo riguarda la necessità di costituire una posta a garanzia della sentenza di primo grado sui trasporti a favore della provincia di Monza e Brianza garanzie trovate tra le pieghe del bilancio il secondo il conferimento del teatro Manzoni alla scuola Borsa che deve diventare il motore delle attività culturali della città Altre piccole variazioni si sono rese necessarie per la mancanza di entrate previste in particolare dai ristorni statali e dai mancati oneri di urbanizzazione per la stagnazione continua del mercato edilizio (anche di ristrutturazioni e di utilizzo di aree dismesse) Siamo comunque in linea con il patto di stabilità anche quest’anno . Altri argomenti che affrontiamo prima della fine dell’anno sono l’adozione del Pii di piazzale Virgilio con la riqualificazione di una vasta area dismessa che porterà un’area verde importante sulle rive del canale Villoresi e la fusione tra Alsi e Brianza acque Quest’atto che la giunta porta in aula si inquadra come la conclusione del percorso che deve portare alla gestione pubblica del bene comune più importante cioè l’acqua del nostro territorio. Ultimo tema che affrontiamo è quello dell’istituzione dell’ imposta di soggiorno . Mezzo euro per stella sarà il contributo che la città di Monza richiederà ( in linea con tantissimi comuni turistici o meno del nostro paese) agli ospiti . Si tratta di una tassa di scopo con un capitolo apposito in bilancio che deve prevedere con certezza il suo impiego nel campo turistico. Non sarà un gettito ingente , le presenze a Monza sono di circa 130.000 soggiorni all’anno , ma significativo è il fatto che in un momento in cui tutti i bilanci tagliano o eliminano gli investimenti in campo turistico e culturale andiamo ad individuare risorse destinate a interventi precisi per lo sviluppo di queste aree. Grazie a tutti per l’attenzione che mettete al nostro servizio

Contenimento rumore: ecco il Piano d’azione del comune di Monza

Contenimento rumore: ecco il Piano d'azione del comune di Monza

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Lavori in corso, strade trafficate, treni sferraglianti: ecco la mappa del rumore monzese. Aree che spesso confinano con ospedali, scuole e centri abitati da preservare. Questa l’obiettivo del Piano d’azione sul contenimento del rumore presentato stamattina dal Comune di Monza.

leggi tutto qui: http://www.mbnews.it/2013/12/contenimento-rumore-ecco-il-piano-dazione-del-comune-di-monza/